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Se gli impianti sotto i 200 kWp di potenza sono stati esentati dal Decreto Competitività (vedi anche “taglia bollette”, che ribadisce la riduzione degli incentivi per gli impianti sopra la potenza dei 200 kWp o una spalmatura degli stessi in 24 anni), si spera nei ricorsi già presentati da Assorinnovabili e dai Fondi d’Investimento Esteri verso la Corte Costituzionale e l’Unione Europea (la Spagna che aveva tentato un’operazione similare è stata condannata al risarcimento danni verso i singoli operatori).
Dunque avremo 2 ricorsi:
- il primo, a cui parteciperanno gli operatori italiani, mira ad ottenere la dichiarazione di incostituzionalità dello Spalma-incentivi, come già segnalato dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale prof. Valerio Onida
- il secondo, riservato invece agli investitori esteri, dimostrerà che è stato violato il Trattato sulla Carta dell’Energia che tutela gli investimenti nei paesi aderenti (tra cui l’Italia).
Se tutto resta invariato entro il 30-11-2014 si dovrà comunicare se optare per la riduzione immediata degli incentivi o decidere se spalmarli su 24 anni anziché 20 (come da Convenzione esistente).
P.S: Ribadiamo che tale normativa si applica solo agli impianti di potenza maggiore ai 200 kWp.
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